lunedì 19 maggio 2008

Una bella serata [sez. dinamic chairball]

Talvolta è così, quasi che il contesto ti entri dentro, e talvolta il contesto non è così male. Quando ad esempio è venerdì sera. E magari il vecchio pardo decide che è la prima sera che "quasi quasi si potrebbe mangiare fuori". Il vecchio pardo, la nostra anima. Al poggio, dove se no? Ristorante? Non dire cagate e andiamo al poggio. E le nuvole basse decidono di sospendere la pioggia ma non si risparmiano a disegnare. Sei individui, in una casa su una collina, ci buttano un occhio, perché si diceva che talvolta il contesto ti entra dentro e pareva proprio così l'altra sera. E se guardi bene quelle due colline sembrano due pere... E lo puoi dire, non ci sono le fighe che devi fare finta con loro. Sempre finta. No, non ci sono, c'è però l'antipasto del contadino, salame da sfettare e formaggio da tagliare. Lo zola aspettiamo dài che arrivano tutti. E quando arrivano tutti neanche ti salutano che l'hanno aperto lo zola. E il vino, rosso frizzante no però, ma chi caspita l'ha portato? jejolino? Vabbé bravo, ha portato anche la chitarra, e la sua moto, e il suo accento. Birra, al solito. Ma c'è anche la cocacola. Ci ha pensato sempre il solito vecchio pardo, alla sua maniera: bottiglia di vetro, mica plasticazza cinese. Grande pardo, la nostra coscienza. Poi la brace si fa rossa, c'è Giovanni a soffiare sul fuoco, lui è bravo del resto, bravo in ogni cosa. C'è poco da dire, è una gran serata. Solo il prato lascia a desiderare, ma le rose? Cosa puoi pensare di quelle rose? Ti fanno schifo? No perché non è che ogni due giorni qualcuno le cura eh! No, è per il loro piacere che crescono. Almeno quelle rosse, le rosa ammettiamolo, fanno proprio schifo. Ma il prato lascia a desiderare... o forse no. Vuoi che con un prato così non si faccia una partita dopo la grigliata? Calcetto con le sedie come porte: il massimo. Perdiamo tre a zero jejolino, gege e io. Strano per gege, l'ho visto sempre solo vincere. Non vuoi fare uno squash poi? E un tennis usando un annafiatoio? Tanto se la palla va nella dannata scarpata ci va il francese a prenderla. E se va nel fienile ci va sempre il francese a prenderla. E speriamo che vada a colpire la macchina di Pardo. Il vecchio Pardo, il nostro spirito. E come la chiudi una serata così? Lo sa Raffa come si chiude una serata così, perché non siamo mica qui per divertirci. E quelle stramaledette olive, piene di spezie e di olio, sono da finire, cazzo, in una serata così. Ma c'è chi si rifiuta, e come sempre chi si rifiuta lo fa nel modo sbagliato, buttando le olive alla dannata scarpata. D'altra parte è sbagliato sì, ma del resto se non si fa qualcosa di sbagliato come la ricordi una serata così? Non rimane che il nocino della staffa, nocino da non buttare giù d'un fiato, cacchio, mica è il nocivo del ristorante! Talvolta vanno così le cose... ed è stato proprio così l'altra sera.

7 commenti:

gegiolino ha detto...

COMPLIMENTI!
GRAZIE DI RICORDARCIQUESTA BELLA SERATONA! SPERO CHE CE NE SARANNO ALTRE E ALTRE, COSI MA ANCHE DIVERSE E CMQ SEMPRE BELLE...
CI VEDIAMO ALLA PROSSIMA!

Pardo ha detto...

L'ho già letto tre volte e semore mi vengono i brividi! Hai reso perfettamente le sensazioni che si provano solo in certe occasioni, quando per una alchimia inspiegabile si crea la giusta atmosfera.
Serate da "ma perchè non siamo nati tutti ricchioni?"
Bravissimo Merdosso. Il Vecchio Dario, la nostra penna.
Però come cazzo ti è venuto in mente di buttare le olive nella scarapata????

Gio ha detto...

Se non fosse stato per le olive, per questo tuo scritto ti avrei fatto un monumento.

ciao

tonic ha detto...

Grandissimo Ek Merdosso, ha scritto un pezzo degno di Hemingway, ma che dico, sembra uscito dalla penna di baricco.
Grazie della poesia, la prossima volta vedrò di far parte della balotta.
Ad maiora.

scud ha detto...

per chi era il "coccodrillo"????

Pardo ha detto...

Per i bei tempi andati quando tutti noi eravamo liberi e spensierati!?!

scud ha detto...

potevamo nascere tutti finocchi??