Quo usque tandem abutere, Catilina, patientia nostra? quam diu etiam furor iste tuus nos eludet? quem ad finem sese effrenata iactabit audacia? Nihilne te nocturnum praesidium Palati, nihil urbis vigiliae, nihil timor populi, nihil concursus bonorum omnium, nihil hic munitissimus habendi senatus locus, nihil horum ora voltusque moverunt? Patere tua consilia non sentis, constrictam iam horum omnium scientia teneri coniurationem tuam non vides? Quid proxima, quid superiore nocte egeris, ubi fueris, quos convocaveris, quid consilii ceperis, quem nostrum ignorare arbitraris?
15 commenti:
Nel soggiorno romano, lo spirito di Marco Tullio Cicerone si è impossessato di te?
Dopo sei anni di latino al glorioso Malpighi........
Saepe et multum hoc mecum cogitavi, bonine an mali plus attulerit hominibus et civitatibus copia dicendi ac summum eloquentiae studium. Nam cum et nostrae rei publicae detrimenta considero et maximarum civitatum veteres animo calamitates colligo, non minimam video per disertissimos homines invectam partem incommodorum; cum autem res ab nostra memoria propter vetustatem remotas ex litterarum monumentis repetere instituo, multas urbes constitutas, plurima bella restincta, firmissimas societates, sanctissimas amicitias intellego cum animi ratione tum facilius eloquentia comparatas.
Ac me quidem diu cogitantem ratio ipsa in hanc potissimum sententiam ducit, ut existimem sapientiam sine eloquentia parum prodesse civitatibus, eloquentiam vero sine sapientia nimium obesse plerumque, prodesse numquam. Quare si quis omissis rectissimis atque honestissimis studiis rationis et officii consumit omnem operam in exercitatione dicendi, is inutilis sibi, perniciosus patriae civis alitur; qui vero ita sese armat eloquentia, ut non oppugnare commoda patriae, sed pro his propugnare possit, is mihi vir et suis et publicis rationibus utilissimus atque amicissimus civis fore videtur.
Voi siete fuori di testa!!! Io faccio come al liceo: aspetto che qualcuno mi passi la traduzione...
P.S. caro Scud non ti azzardare a suggerirmi come si faceva col povero Gippo (tipo "le pecore pascolavano...)
Fino a quando abuserai ancora della nostra pazienza,o Catilina? Per quanto tempo ancora codesto tuo furore ci befferà? A quale limite si spingerà la sfrenata tua audacia? Non ti dicono nulla il presidio notturno del Palatino,le scolte della città,il timore del popolo,il concorso di tutte le persone perbene,questa munitissima sede del Senato,le bocche ed i volti di questi? Non t’accorgi che i tuoi propositi sono noti,che la tua congiura viene pregiudicata dalla conoscenza che tutti questi ne hanno? Pensi forse che noi ignoriamo che cosa tu faccia nella prossima notte o in quella precedente,dove tu sia stato,chi tu abbia convocato,quali suggerimenti tu abbia raccolto?
Traduzione da http://latine.studentville.it/versioni/latino/cicerone-4/
dovevo immaginare che non fosse tutta farina del sacco di Enrico.......
scusate allora il mio sfoggio di cultura erano semplici e rapide meditazioni sulle rovine degli stati più potenti tipo la mal frequentata Roma e sull'eloquente e poco saggio Enrico
Caro Leo tu non hai bisogno di alcun suggerimento essendo stato il mio caro compagno di banco
Chi ha parlato di biscotto? Squallide illazioni. Sarà il campo a decretare il passaggio alle fasi finali del torneo. Auguro all'orrido tanta fortuna! Sono certo che si rimetterà presto e potrà giocare al max della forma. C'è cmq un regolamento a stabilire come funzionano le cose!
La citazione assume rilevanza non per la lingua ma per i contebuti ...
In effetti il regolamento parla chiaro circa la gestione degli infortuni!...Qua sento puzza di bruciato, forse che si stia cucinando il biscottone???
Che buono il biscottino!!!!
Devo dire che la citazione di Kando è veramente azzeccata. Peccato che ormai l'infornata c'è stata, si tratta di vedere come vanno gli eventi.
Il Cando dovrebbe trovare una adeguata ma altrettanto dotta citazione adatta alla situazione.
Situazione in cui il soggetto passivo si rende conto del tradimento quando ormai è troppo tardi! (tipo: chiudere la stalla quando i buoi sono scappati)
Allora dovrebbe essere: "Tu quoque Brute, filii mi"
Troppo scontata... preferisco:
Non bestemmiare contro Buddha e gli dèi. Sono loro che piangono, per i delitti che gli uomini compiono per la loro stupidità, perché credono che la loro sopravvivenza dipenda dall'assassinio degli altri ripetuto all'infinito. Non piangere, il mondo è fatto così. Gli uomini cercano il dolore, non la gioia. Preferiscono la sofferenza alla pace. Guardali, questi stupidi esseri umani, che si battono per il dolore, si esaltano per la sofferenza e si compiacciono dell'assassinio!
Anche Buddha e gli dei si compiacciono di un biscotto ben riuscito...
I primi a cucinare dei bei biscottoni sono gli appartenenti alla bella congrega che in nome loro non fa altro, da secoli, che perpetrare squallide superstizioni e renderci miopi.
Posta un commento