Spigolature da Maranza - segue -

6) Ottimo acquisto il giovane Eliaccio. I famigliari lo avevano presentato come un inveterato astemio, per cui, già prima della partenza, riunioni carbonare di alcuni associati avevano pianificato un preciso percorso di indrottinamento e di apprendimento per sottoporlo al temuto battesimo alcoolico del "Capitano".
Ma anche il più preciso dei piani nasconde in sé qualche fallacità. E difatti il nostro Eliaccio non solo non è astemio, ma dimostra una buana tenuta all'alcool, tant'è che il sabato sera ha combattuto all'ultimo bicchiere senza passare mai una mano. Purtroppo, per via del mio senso di responsabilità (v. pagelle del MerdoSo) non ho presenziato alla serata e non posso dirvi le condizioni in cui si trovavano Eliaccio e gli altri Eroi alla chiusura della stessa, ma la mattina il nuovo acquisto non accusava il benché minimo effetto collaterale, a differenza del Pardo e del Kando, i quali, ad onor del vero, avevano cominciato il training ben prima di Eliaccio e quindi si sono presentati all'appuntamento con un handicap non indifferente.

7) In generale nell'area sciistica Gitschberg i rifugi non sono molto belli. Si salva il solo PichlerHuette. Non abbiamo periziato la Kiener Alm.

8) Ritengo una valida soluzione l'esistenza di una SPA centrale per tutta Maranza; da un punto di vista ecologico si evitano tante singole SPA, da un punto di vista dimensionale si ha una struttura più grande e meglio servita. Certo implica un po' di fastidio per lo spostamento dall'albergo.

9) Ho avuto un momento (beh, almeno 20 minuti) di panico quando il Kando mi ha lasciato sulla pista rossa con Riccardo, il quale non ne voleva sapere di sciare; il piccolo voleva sciare con il suo papà, non si fidava di me; si è voluto togliere gli sci, io con lui, e siamo scesi a bordo pista, nonostante la nebbia, per fortuna non c'era un gran affollamento. Arrivati il Pardo, Scud e la Manu, i primi due hanno fatto i Ponzio Pilato e se ne sono andati a sciare, la Manu, per l'innato istinto materno che alberga nei cuori di tutte le donne (Scud, prima o poi dovrai soddisfarlo questo istinto materno...), è rimasta con noi e Riccardo, rassicurato dalla sua presenza, ha inforcato nuovamente gli sci ed è sceso sino al rifugio. Il bello (si fa per dire) di tutta la situazione è che con il Kando, Riccardo scende tranquillo da tutte le piste, con me sembrava un cannibale della peggior specie.

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